Tutti gli Articoli di Casa Sardegna
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Prendo spunto dall'intervento di Omar Onnis nel suo blog http://sardegnamondo.eu/2016/02/05/insularita-chi-lavrebbe-mai-detto/ per riprendere alcune considerazioni centrali sulla politica attuale in Sardegna. Prima questione: l'insularità è OGGI davvero un hadicapp rispetto alla competizione con collettività territoriali organizzate che si trovano nel continente europeo ?
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Elezioni a Cagliari prove generali per la Regione
Dal punto di vista di chi ha maturato la convinzione che il teatrino delle elezioni amministrative sposta molto poco sulle questioni che maggiormente interessano la gran parte della popolazione le scadenze elettorali sono diventate quasi noiose. Ma bisogna farci i conti comunque, perché nel bene e nel male sono un termometro importante della salute del corpo sociale, i risultati comunque possono contribuire al cambiamento generale e non è detto che sempre le ciambelle riescano col buco ai vari cuochi che si cimentano nella gara.
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A fine mese si torna al voto, questa volta per formare i consigli comunali.
Ed ancora una volta per uno come me, che non si vede rappresentato totalmente da una lista e che non ha fatto giuramenti di fedeltà a nessun partito né ad alcuna consorteria, si ripropone il dilemma: andare a votare o no ? e se si per chi?
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Caro Andrea. Permettimi di intervenire in punta di piedi e con tutto l'affetto che ho per te nella discussione con Vito. Una volta tanto (ogni tanto ci è capitato) non sono d'accordo con te e non ti riconosco nello stile dell'intervento che, mi pare abbia ragione su questo Vito, è un tantino schizofrenico (una variabile clinica dell'isteria): non ci trovo la tua abituale sobrietà e misura, quella che ti ha consentito di districarti per tanti decenni in rapporti, sempre complessi, con le tendenze che una volta sarebbero state qualificate come "revisioniste di destra" della sinistra tradizionale. Condivido abbastanza il senso delle critiche che ti rivolge Vito, da questo punto di vista.
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Sulla vicenda della azienda Spanu ad Arborea.
Ho già condiviso la convinzione che devono essere addittati al pubblico ludibrio gli acquirenti dell'azienda di proprietà della famiglia Spanu, anche pubblicando le loro foto, in modo che la gente li riconosca e si comporti con loro come meritano per il loro atto che senza se e né ma deve essere qualificato come sciacallaggio e come tale ripugna il comune sentire della nostra gente, sopratutto in campagna. Questo attiene la sfera morale delle considerazioni.
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Cari compagni della sinistra, non avete capito nulla!
Alle prossime elezioni il sig Chessa, il più votato a Cagliari, voti ne prenderà ancora molti di più. Perché la gran parte delle persone la pensa come lui,a mio parere, giustamente, e vi spiego perché. Non avete capito che il mondo che cambiato, che stiamo vivendo un momento in cui le collettività organizzate, a diversa scala, competono tra di loro per trovare nuove ragioni di esistenza produttiva. Continuate a gingillarvi con i giardinetti (copiando da Delogu) nella convinzione di essere espressione di una maggioranza che esiste soltanto nei vostri sogni, senza ricordare che Zedda è sindaco non perché i cagliaritani sono diventati finalmente progressisti, ma perché i cagliaritani di centrodestra ruffiani hanno deciso che Fantola non doveva essere sindaco.
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Riprendo la sollecitazione a discutere ( e fare) di Vincenzo Migaleddu su FB. Il discorso va precisato. È importante. Bisogna parlarne. Il mio punto di vista è questo: bisogna distinguere i discorsi. C'è stata una prima fase dell'industrializzazione in Sardegna, con i poli di Sarroch/Macchiareddu e Porto Torres. Poi una seconda, di cui Ottana è il centro.
La prima fase ha trasformato radicalmente la Sardegna ed è stata accompagnata dal Piano di Rinascita, che è servito – si badi bene – non a fare le scelte strategiche (che erano già fatte altrove) ma a rapportare ad esse tutto l'assetto produttivo e soprattutto sociale conseguente. -
Ordine del giorno: riforma titolo V. Ricorso contro legge elettorale sarda. Elezioni europee.
È ormai chiaro che siamo entrati in una fase della vita politica italiana che necessariamente chiede una modifica radicale degli assetti istituzionali, per adeguare la macchina alle esigenze sempre più pressanti di risposta alle domande di intervento pubblico nell'economia. Le risposte passano anche attraverso una riduzione degli enormi costi dell'apparato politico amministrativo, di cui l'abolizione delle Province non è che un piccolo e tiepido antipasto.
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Vecchi e nuovi indipendentismi
Nel corso dell'ultimo anno si è palesata con evidenza la diffusione sempre più larga del sentirsi innanzitutto sardi. E' la base sulla quale si sono costruite le "offerte" al corpo elettorale e su cui, a leggerli con attenzione, si sono determinati i risultati che, a dire il vero, non sono stati positivi.
Nel corso dei mesi precedenti (una campagna elettorale tra le più lunghe mai viste) si è sviluppato un intenso lavoro, di cui solo gli "addetti ai lavori" hanno conoscenza, e spesso solo parziale. -
Post elezioni. Ma siamo proprio sicuri che sia tutto oro quel che luccica?
Ad un giudizio superficiale, spesso interessato e che comunque elementi di verità ne contiene, parrebbe che sia molto evidente chi ha vinto e chi ha perso queste elezioni. È indubbio che in democrazia non votare significa consentire a chi vota di scegliere e di decidere, ed è anche indubbio, per me, che in democrazia ciò che conta è la volontà della maggioranza degli elettori perché non ritengo che l’elettorato sia composto da persone incapaci di intendere e di volere.
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Queste elezioni non sono come tante altre.
Per 2 motivi principali: il primo è che ormai è chiaro alla gran parte della popolazione della Sardegna che questa Italia ed i partiti italiani che la rappresentano in Sardegna non sono in grado di risolvere i nostri problemi.
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E' vero: troppi "liderismi" nel mondo identitario.
Casa Sardegna ha lavorato, con umiltà e tenacia (nel silenzio stampa) a costruire una Coalizione che comprendesse tutte le varie anime del mondo identitario. Ci siamo riusciti in parte, collaborando al processo di aggregazione di tutte le forze, che a quell'obbiettivo credono davvero, nella Coalizione del Popolo Sardo.
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Sabato ha ufficializzato la propria nascita Sardegna sostenibile e sovrana, venerdì è stata battezzata l'associazione Terra di Pace e Solidarietà. In gran parte il pubblico presente, partecipe attivo della discussione, era lo stesso. Io saluto con entusiasmo la nascita di queste associazioni, di cui fanno parte tante persone di buona volontà che, come noi di Casa Sardegna, non si ritrovano negli ambiti dei partiti (anche se ormai dilatati) e soprattutto nelle loro regole di comportamento e nella farisaica pratica politica.
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Cari amici e compagni , state sbagliando!
Il mondo politico regionale in questi giorni è in surplace in attesa di eventi indipendenti ed esterni (congresso PD e decisioni della magistratura) alle cui conseguenze ancora la propria reazione. Immobile, come il ciclista in attesa che l'antagonista prenda l'iniziativa e scatti prima di lui, per poterlo inseguire e superare o per cogliere l'attimo che, con lo scatto, può consentirgli il vantaggio per arrivare primo al traguardo.
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Elezioni 2014. Lavoriamo per una convergenza dei sardi
Essere presenti nelle liste di ispirazione identitaria contrapposte alle coalizioni di centrodestra e centrosinistra senza presentare una propria lista nella prossima competizione elettorale. E' la decisione adottata nella sua ultima riunione da Casa Sardegna, che intende ribadire in questo modo il proprio forte impegno nella scena politica come soggetto attivo nel processo di formazione di nuovi scenari politici per l'autodeterminazione del popolo sardo.
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Viene male parlare di politica in questi giorni, nel fango e con i morti ancora vivi nella nostra vita, ed io non sono d'accordo che ogni volta che piove è colpa del governo ladro. Questi sono momenti in cui va rispettato il dolore e bisogna affrontare l'emergenza con fatti. Le polemiche dopo. Ma il tempo non ci aspetta, cammina inesorabile anche contro le nostre esigenze, che sempre vorrebbero averne un po' di più per far maturare condizioni e soluzioni.
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Nella campagna di posizionamento in vista delle prossime regionali esiste ancora una livello troppo alto di confusione tra le ragioni di scelta che si riferiscono alle opportunità più convenienti dal punto di vista di singoli partiti, gruppi, associazioni e quelle "alte" della Politica con la P maiuscola.
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Il nostro peggior nemico siamo noi stessi.
Invece che ricercare i motivi che ci uniscono, cerchiamo costantemente i motivi che ci dividono. Così non andiamo lontano. Nel mio ultimo intervento, su questo sito, ho spiegato qual è, a mio parere, lo scenario in cui ci muoviamo e cosa bisognerebbe fare per essere artefici del nostro futuro: realizzare il massimo di autodeterminazione possibile ed un nuovo patto sociale al nostro interno, fondato su una redistribuzione della ricchezza, più equo.
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Indipendenza e cooperazione per il futuro della Sardegna
Nel mondo esistono una serie di "mercati ", ovvero di collettività territoriali organizzate politicamente ed economicamente come sistema, che tra loro stabiliscono patti e che di fatto (anche se tutti barano) accettano la regola della non ingerenza negli affari interni degli altri. Non si tratta di singoli Stati, ma di insiemi di Paesi all'interno dei quali esiste un capofila (USA, Cina, Russia sono i principali).
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Elezioni 2014: ‹Rien ne va plus›
La pallina continua a girare, indolente, sembra non volersi fermare mai, ed i giocatori professionisti sanno che possono ancora disporre di qualche manciata di secondi per completare le loro puntate. Ma la pallina sta per fermarsi. A questo punto non ci sono più i tempi per attendere. Bisogna puntare.
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Nuovi scenari o ‹vecchie scenette›?
È da mesi che qualcuno avvertiva e chiedeva che venissero adottate decisioni in grado di evitare i danni facilmente prevedibili dalle indagini sui fondi dei gruppi in Consiglio Regionale ma i vertici del PD come se niente fosse, cosa fanno? Ti candidano la Barracciu e si espongono senza ombrello a ricevere tutte le secchiate di merda facili da prevedere. Non solo.
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Chi deve decidere sull'uso del territorio in Sardegna ?
Vale la pena chiarirsi bene le idee sul dibattito in merito alle considerazioni dello scrittore Giorgio Todde. Un altro che farebbe molto meglio a dedicare il suo tempo per regalarci libri meravigliosi come quelli che ha pubblicato, invece che pretendere di avere un titolo in più per fare politica. L'intento di Todde è ammirevole, certamente, ma rischia di aggiungere lastricato alla strada delle buone intenzioni per l'inferno.
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Colgo questa occasione per dare una valutazione su questo dibattito interessante.. Intanto condivido il giudizio negativo che si dà sui progetti per l'autorizzazione alle trivellazioni finalizzate alla geotermia, ritengo questi piu' funzionali ad un business autorizzativo piuttosto che per marginare utili a seguito delle pochissime Kwattora che si produrrebbero con questa fonte energetica..pertanto non si violenta il territorio per questa ragione. Diverso è il ragionamento da fare sul metano.
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Geotermia, trivellazioni, metano energia e politica
Sabato scorso ho avuto il piacere di partecipare a Martis all'assemblea promossa dall'Unione dei comuni dell'Anglona sul tema dei progetti di ricerca di fonti geotermiche nel sottosuolo.
Ho avuto la possibilità di ascoltare tre relazioni tecniche sui rischi e sulle opportunità offerte da questa attività. Mi sono avvicinato a questa problematica con animo sgombro da pregiudizi ed anzi, ad onor del vero, con una propensione a considerare le proposte di ricerca con una certa disponibilità anche al piccolo sacrificio ambientale. -
Allarme trivellazioni in Gallura e Anglona per un progetto di energia geotermica
Se qualcuno vi dicesse che stanno per trivellare per oltre due km di profondità il terreno vicino a casa vostra per attivare energia geotermica che direste? Con questa domanda i rappresentanti degli 11 Comuni interessati dalla produzione geotermica, 9 dell'Anglona e due galluresi: Tempio e Bortigiadas, si sono riuniti due giorni fa a Martis, Comune centrale nel progetto che Geoenergy di Pisa intende realizzare con il placet della Regione Sarda.
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Un progetto sardo per la Sardegna
Tutti i candidati per guidare la Regione Sarda alle elezioni del 2014: da quelli schierati per le primarie del Centro Sinistra, ai potenziali del Centro Destra, alla candidata di ProgReS e tanti altri ancora, parlano di economia, di sociale, di Insularità ( qualcuno ), di ambiente.
Tutti indistintamente.... sostengono che ci vuole piu' lavoro, piu' rispetto per l'ambiente; mettono in fila gli handicap derivanti da una bassa infrastruttura di rete che penalizza la Sardegna, che l'energia costa piu' cara che in altre Regioni d'Italia e via ancora altri titoli di un lungo elenco di LAMENTELE!!! -
Ecco spiegato perché non posso votare centrosinistra alle elezioni regionali in Sardegna
Sul Corriere della Sera del 26 maggio scorso Gianarturo Ferrari argomentava come la produzione culturale oggi abbia preso il posto della industria pesante di un tempo.Un tempo la capacità industriale dell'industria pesante significava poter fare le guerre e vincerle, oggi è la produzione industriale a fare penetrazione fra le linee del nemico e a sfaldarlo dall'interno.
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Una mattina di giugno, il 19 o il 20 non ricordo, mi raggiunge Luigi a casa mia, per studiare Storia del diritto italiano, esame da sostenere a fine mese. Le lezioni (e le assemblee) all'Università sono terminate e noi due, come sempre d'estate, per recuperare, a studiare. Leggiamo i giornali e sentiamo la radio. La popolazione di Orgosolo ha occupato il territorio di Pratobello, tra Orgosolo, Fonni e Mamoiada, dove lo Stato ha deciso di effettuare esercitazioni militari e stabilire un poligono di tiro.
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Lettera a Papa Francesco in occasione della sua visita in Sardegna del 22 settembre
Caro Papa Francesco, perdona il tono confidenziale di questa nostra lettera, ma tu stesso ci hai incoraggiato a gesti ed espressioni di bontà e tenerezza. Grazie innanzitutto per aver scelto la nostra città di Cagliari e la Sardegna per venerare e pregare la Madonna di Bonaria e per incontrarci nel tuo pellegrinaggio pastorale.
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Sulla discussione in corso sul blog di Roberto Bolognesi sulla Murgia:
il problema della Murgia non sono i contenuti e, a mio parere, non è neppure lei, che politicamente non è e non è mai stata nessuno. Il suo problema è molto più semplicemente il suo evidente narcisismo ed arrivismo che, contando sulla notorietà acquisita come scrittrice (bravina, ma anche da questo punto di vista ci sono giganti al suo confronto) ha assecondato l'intuizione intelligente di Franco Contu, di usarla come elemento catalizzatore di voti costruendo, con alleanze sapienti, un'operazione mediatica che ha goduto del vantaggio della tempestività iniziale.
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Coltivo, insieme a tanti altri amici, una ambizione, un desiderio: vincere le elezioni regionali del 2014. Perchè il fatto si verifichi é indispensabile proporre ai sardi un programma chiaro e condivisibile che contenga alcuni punti qualificanti da realizzare subito ,indicando i tempi di realizzazione dei progetti. Il candidato presidente e la giunta dovranno essere i garanti della corretta esecuzione degli obiettivi prefissati nel progetto politico condiviso.
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Ci sono delle domande semplici a cui ciascuno di noi deve rispondere nel confronto sulle scelte da fare oggi e per le prossime elezioni, cruciali anche per la formazione delle alleanze. Una, di persistente attualità, è riproposta dalle discussioni attorno alla centrale che dovrebbe bruciare carbone nel nord Sardegna:
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Se si vuol costruire un Polo Identitario Sardo é necessario conoscere e utilizzare le regole del dialogo democratico. Se si vuol distruggere, i modi sono infiniti, tanti quanti sono gli abitanti di questa TERRA. Quindi, direi di lasciarci alle spalle le scaramucce che servono solo a creare problemi, provando invece a informare sullo stato attuale delle cose.
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Mosche in una campana di vetro
Fare alleanze con i partiti italiani? Se ci fossero motivi utili per farlo, perché no ? ma mi volete spiegare, per cortesia, cosa ce ne viene ? Oggi siamo con tutta evidenza ad un punto della nostra storia dove bisogna tirare un po' di somme e decidere in quale direzione strategica muoverci. Una volta esaurite la fase della 488 e della 268 abbiamo sperimentato circa un ventennio in cui il punto di riferimento principale non è stato più lo Stato italiano ma l'Unione Europea.
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La posizione di Giacomo Sanna è quella del PSd'Az ?
Leggendo l'intervista a Giacomo Sanna il primo pensiero che mi viene in mente è "ma com'è finito in basso il PSd'Az". Con la situazione di fermento che esiste all'interno del mondo identitario, sovranista, indipendentista, a cui guarda larga parte della popolazione sarda, e soprattutto con le enormi possibilità di intervento nella situazione politica attuale attraverso il prossimo voto elettorale, per non parlare delle esigenze complessive dell'isola, qual è la trovata di questo genio della politica regionale ? Fare un accordo (coerentemente) con il PD per entrare nella coalizione e sostenere la Barracciu alle primarie! Perché ? il massimo di innovazione per la politica in Sardegna oggi sarebbe eleggere una donna.
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Sull'intervista di Gigi Muledda pubblicata sulla Nuova
Leggo l'appello all'unità tra sovranisti e indipendentisti nell'intervista a Gigi Muledda sulla Nuova. Gigi è certamente un uomo politico che ha esperienza, responsabile, capace di assumersi la sua parte di responsabilità sul passato – cosa che dovremmo fare un po' tutti, ciascuno per la sua parte, piccola o grande - ma non mi convince, nonostante la stima e l'amicizia personale che ci accomuna.
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Non è vero che la Politica fa schifo. La politica è bella, quando ci coinvolge, quando è libera dalle meschinerie e dai piccoli imbrogli, quando sogna il futuro e lo rende possibile. Si dice "ma questa non è politica", la politica è quella dei partiti, degli intrighi, del potere, della corruzione ed in parte è vero.
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Come potete vedere dal cambio dell'immagine, abbiamo concluso il concorso di idee per l'ideazione del logo di Casa Sardegna. Il risultato, frutto del geniaccio di Mauro Orrù di Olbia non è solo bello, è splendido! Bisogna dare atto, quindi, che la zuppa di pesce in palio è sua, ma andrà condivisa con gli altri amici e compagni che hanno partecipato con altre interessanti e belle idee al concorso.
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Ad Oristano il giorno 14 luglio 2013 si sono riuniti Casa Sardegna, Fortza Paris, Laboratorio Gallura, Soberania e Indipendentisti Liberi. La riunione era finalizzata a confrontare le analisi della situazione e valutare le possibilità di collaborazione per incidere concretamente sulla situazione politica.
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L'unità possibile e gli imbroglioni
Certamente sono in tanti oggi a parlare di "unione" soprattutto tra singoli, associazioni e gruppi, in particolare di matrice indipendentista. Ma non tutti fanno ciò che serve per unire.
Faccio 3 esempi facili facili: -
Tre motivi per dire ‹No grazie Michela›
Michela Murgia ci informa che sta riflettendo sulla possibilità di accettare la proposta di candidatura alla Presidenza della Regione di una lista Progres aperta a esponenti della società civile che intendano aderire. Si tratta, appunto, di una semplice "comunicazione" che
Ma, dato che la comunicazione sollecita l'adesione ad un progetto e Tre motivi per dire no grazie!